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Assemblea Cantonale dei Delegati FCTI a Mendrisio



Lo scorso sabato 5 maggio la Federazione dei cacciatori ticinesi ha tenuto la sua assemblea annuale dei Delegati al Mercato co­perto di Mendrisio. Organizzata in modo ammirevole dalla Società Cacciatori del Mendrisiotto, l'assemblea si è svolta in una veste innovativa e particolarmente apprezzata e le numerose trattande sono state attentamente seguite dai 112 delegati e dai numerosi ospiti invitati.

 Il presidente Fa­bio Regazzi nella sua relazione ha affermato di ritenere che sia ora giunto il momento di un cambiamento di approccio nella gestione venatoria e nella definizione delle disposizioni che la regolano. Detto in termini ancora più espliciti, non ci accontentiamo più di essere un semplice interlocutore, ma chiediamo di essere maggiormente coinvolti e ascoltati e di essere quindi considerati a tutti gli effetti come un partner dell’UCP. Intendiamo infatti mettere a disposizione la nostra esperienza e le nostre competenze sia in materia di conoscenza della selvaggina che del territorio, per definire delle regole di prelievo che tengano conto dei principi biologici riconosciuti ma anche dell’esigenza di poter esercitare la nostra passione senza inutili vincoli e senza dimenticare l’importante servizio che i cacciatori rendono – pagando di tasca loro - allo Stato nella gestione delle specie problematiche,  in particolare  cervo e cinghiale. A questa richiesta di dia­logo aperto e leale il presidente del governo e direttore del Dipartimen­to del territorio avv. Marco Borradori ha risposto affermativamente, esprimendo nel contempo apprezzamenti al nuovo concetto di comunicazione della FCTI, in particolare il sito internet che contribuisce al rilancio dell'immagine del cacciatore, augurandosi che questa iniziativa possa servire da stimolo per quanto concerne la homepage degli organi cantonali. Parole di apprezzamento anche da parte del capo Divisione dell'ambiente Dr. Moreno Celio, pronto al dialogo senza preconcetti. Il vicepresidente Marco Viglezio ha presentato gli indirizzi sulla cac­cia alta elaborati dal co­mitato direttivo ed approvati dai vari distretti, motivandoli con ampia documentazione di dati e grafici, anche in confronto con altri Cantoni.  Per il capriolo si chiede di abolire il divieto di caccia sopra i 1000 metri; per il cervo occor­re ridurre i giorni di cattura di femmi­ne allattanti e cerbiatti a settembre, incrementare leggermente la caccia del ma­schio (adulto e fusone), aumentare le zone cacciabili nei fondovalle e dar prova di maggior rigore nella caccia tardo-autunnale; per il camoscio si chiede di poter considerare il maschio come prima preda nei primi giorni di caccia. Per il cinghia­le si chiede una gestione venatoria della specie, tutelando le femmine trainan­ti almeno durante la caccia invernale. Infine, per la mar­motta mal si comprende il senso della caccia ad anni alterni, chiedendo l'apertura annuale, con più giorni e più zone libere. Gli indirizzi per la caccia bassa sono invece rimandati all'anno venturo. Il Dr. Marco Giacometti, apprezzato direttore di Caccia Svizzera è intervenuto aggiornandoci sulle tematiche trattate dall'organizzazione nazionale. Molto positive le reazioni dei Delegati presenti, a testimonianza di una giornata veramente riuscita. Potete leggere la relazione presidenziale in esteso cliccando qui.

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