Come già comunicato recentemente, la FCTI ha deciso di ricorrere contro il regolamento 2019 relativamente alla pernice bianca (con il preavviso unanime dalla conferenza dei Presidenti!). Questa decisione è dettata dall'inesistenza di motivi d’urgenza tali da legittimare l’adozione del provvedimento senza alcuna preventiva consultazione né dei cacciatori, né delle associazioni protezioniste e nemmeno dell’Ufficio caccia e pesca (UCP), tutti membri della commissione consultiva sulla caccia. E questo malgrado la ribadita disponibilità del mondo venatorio ad avviare un dialogo per giungere a soluzioni condivise; posizione espressa in lettere e comunicazioni rimaste ad oggi senza risposta. Un simile comportamento è inaccettabile per un’associazione che per legge deve essere sentita nell'ambito della definizione del regime venatorio (art. 37 LCC). Il ricorso censura queste gravi ed irrispettose mancanze ribadendo comunque la disponibilità dei cacciatori al confronto anche su temi delicati a patto di poterlo fare nel contesto delle procedure previste, con trasparenza, senza sotterfugi e soprattutto su basi scientifiche condivise.
Segnaliamo che nel frattempo il Tribunale federale ha assegnato al Consiglio di Stato un termine fino al 21 ottobre per presentare la risposta al nostro ricorso; per quanto riguarda invece la richiesta di effetto sospensivo le eventuali osservazioni dovranno invece essere inoltrate entro il 3 ottobre, in modo che il Tribunale federale possa esprimersi prima dell’inizio della caccia bassa.
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