A seguito della recente decisione del Gran Consiglio ticinese di revocare il divieto di cacciare il cervo sul Monte San Giorgio, segnaliamo due interessanti contributi, firmati dal presidente del Comitato distrettuale cacciatori del Mendrisiotto (clicca qui) e dal presidente della Società cacciatori dell'Alta Valle di Muggio (clicca qui). Come già affermato in un precedente articolo, la FCTI approva la decisione del Parlamento,non perché
– come qualcuno potrebbe essere portato a pensare - i cacciatori siano interessati ad aumentare i piani di prelievo (che nemmeno riescono a completare), ma perché si tratta di una misura concreta a sostegno dei viticoltori, degli agricoltori e dei privati che subiscono danni da parte degli ungulati. I cacciatori, a differenza dei promotori della raccolta di firme contro la riapertura della caccia sul San Giorgio, contribuiscono a regolare gli effettivi di cervo e ad alimentare lo speciale fondo di intervento per prevenire e risarcire i danni della selvaggina.
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